Ricordi – Simon de Martino

L’esposizione, articolata negli spazi dello studio, vede opere scelte che risalgono alle prime sperimentazioni dell’artista; evidenti sono le influenze delle pitture novecentesche, echi dove la ricerca per la composizione e l’energia dei colori, trova luogo tra pannelli e supporti di recupero, spesso rimediati e riciclati dalla strada. Se inizialmente la finalità pittorica dell’artista è quella di un esercizio svolto a rappresentare fedelmente la realtà oggettuale degli elementi che lo circondano; percepiamo poi, in un secondo momento, la profondità di qualcosa che ci parla oltre le figure. Questo stesso “oltre” è la traccia del passato e del vissuto, che inconsciamente, attraverso quell’esercizio figurativo, trova modo di emergere al di là delle intenzioni. RICORDI perché qui la pittura è riappropriazione di attimi e momenti, che come in una fotografia vengono immortalati nel tempo e nello spazio, frammenti di vita impressi nel legno. Nella Pittura di Simon tre sono gli elementi caratterizzanti: il colore; carico e pastoso, il supporto; mai scontato, mai una tela; ed infine il tratto. Quest’ultimo ci spinge verso la sua analisi; l’analisi di un gesto tracciato e rimarcato, che detta un rapporto parallelo di tensione; tra unione e conflitto che l’oggetto raffigurato ha con il luogo della sua rappresentazione. La composizione bidimensionale annulla la gerarchia prospettica dello spazio sugli elementi, collocandoli tutti in un’unica narrazione orizzontale. Non c’è predominanza, non c’è decorazione né elitarismo; bensì un movimento dal basso nella povertà dei supporti, nella sincerità sintetica dei tratti ed infine nel corpo del colore.
Giulia Carpentieri